Il volto sorridente del figlio Francesco, che non può più abbracciare, accompagna il lungo post che la giornalista del Corriere della Sera, Paola Di Caro, ha consegnato ai social in risposta ai sindaci del Veneto che si sono"arresi" al sabotaggio degli autovelox compiuto da Fleximan.
Dopo l'abbattimento dell'ultimo rilevatore di velocità a Villa del Conte, infatti, alcuni amministratori dei comuni del Padovano, hanno scelto di arrendersi ai fatti, e di non ripristinare gli apparecchi distrutti, anche in rispetto della volontà dei cittadini che, sempre di più sui social, inneggiano al sabotatore come un nuovo eroe.
“Sapete chi è Fleximan, il nuovo eroe italiano?”, scrive la giornalista sul suo profilo Instagram.
“E’ quello (quelli?) che in Veneto sta sabotando tutti gli autovelox in nome della ‘libertà’. Quello a cui i sindaci si inchinano: “dobbiamo tener conto del sentire dei cittadini”. Io vorrei -continua la Di Caro- che solo un giorno nella sua vita -uno solo- provasse quello che provo io quando, tra l’organizzazione di un concerto, una rassegna cinematografica, uno spettacolo teatrale per ricordare mio figlio attraverso la bellezza dei suoi amici, provo ogni mattina. Quando vado sulla Colombo, dove è stato ammazzato, a sistemare i fiori. E poi vado al Verano, dove l’ho visto rinchiudere per sempre dietro una colata di cemento. A 18 anni.
Mi basterebbe che lo provasse un giorno solo. Sarebbe già una pena atroce. Con te, per te Fra”, conclude.
"Nulla da aggiungere", gli fa eco su X il marito Luca Valdiserri, anche lui giornalista, dalla morte del figlio impegnato in una capillare campagna sulla sicurezza stradale.
Intanto la polemica si accende.
Il sindaco di Villanona e presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, colpiti dagli attacchi del sabotatore, Sarah Gaiani, spiega che l'autovelox abbattuto sulla provinciale a Villa del Conte probabilmente non verrà reinstallato: "In quella stessa strada ce n'è già un altro, e poi dobbiamo tenere conto anche del dissenso delle persone, se c'è chi arriva a tanto non possiamo ignorarlo".
Sulla stessa linea il sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro: "Già non ero molto convinto prima, ora con quello che è successo, le indagini e tutto il resto, ho deciso di non reinstallare nulla", afferma. Il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana, a tre mesi dall'abbattimento dell'autovelox nel suo comune, spiega: "Dobbiamo fare una riflessione, la nostra strada è battuta da molti camion e le auto vanno spesso in sorpasso, però dobbiamo anche trovare un dialogo con la popolazione, magari potremmo accenderlo a fasce orarie e mettere degli avvisi quando è funzionante".
A Taglio di Po, dove Fleximan è entrato in azione il 24 dicembre, la sindaca Laila Marangoni vuole sostituirlo, ma, racconta ancora “i tempi tecnici sono lunghi. Anche a Rosolina l'autovelox abbattuto il 3 gennaio ancora non c'è, arriverà ma ci vuol tempo”. Più rapida la soluzione del problema a Corbola (Ro), dove, dopo l'agguato 24 dicembre, è arrivato un dispositivo nuovo lunedì. "Non possiamo certo darla vinta a questi criminali le pare?", ha chiosato il sindaco Michele Domeneghetti.
L'ultimo autovelox abbattutto, parla la sindaca
Sulla vicenda di Fleximan è intervenuta al Gr1 Antonella Argenti, sindaca di Villa del Conte, il Comune del padovano dove è stato abbattutto l'ultimo autovelox: “Quest’uomo è un criminale non un eroe. Dobbiamo però avviare una riflessione: occorre meno repressione e più prevenzione”.
“E’ quello (quelli?) che in Veneto sta sabotando tutti gli autovelox in nome della ‘libertà’. Quello a cui i sindaci si inchinano: “dobbiamo tener conto del sentire dei cittadini”. Io vorrei -continua la Di Caro- che solo un giorno nella sua vita -uno solo- provasse quello che provo io quando, tra l’organizzazione di un concerto, una rassegna cinematografica, uno spettacolo teatrale per ricordare mio figlio attraverso la bellezza dei suoi amici, provo ogni mattina. Quando vado sulla Colombo, dove è stato ammazzato, a sistemare i fiori. " (ASAPS)
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